La sezione di disidratazione è oggi composta da n.2 centrifughe che conseguono una elevata concentrazione di secco (oltre 29 %), garantiscono una ottima automazione del processo e non generano cattivi odori. E’ prevista l’implementazione di una ulteriore centrifuga.
La centrifugazione è un processo fisico che sfrutta la forza indotta dalla velocità di rotazione di un cilindro sul fango in esso contenuto, per separare la fase solida dalla fase liquida.
All’interno del corpo centrale ruotano un cestello ad asse orizzontale (3500 giri al minuto) ed una coclea concentrica inserita all’interno dello stesso (3500 giri più i giri differenziali). Il fango per mezzo di una pompa a vite di Archimede (mohno), previa addizione di polielettrolita, è alimentato all’interno della centrifuga, dove per effetto della forza radiale gravitazionale (oltre 3000 g) avviene la separazione dell’acqua.
Il cestello ha la funzione di separare il fango dall’acqua (espulsa per effetto della forza centrifuga attraverso le maglie del cestello), la coclea (che ha una velocità relativa rispetto al cestello di alcuni giri al minuto) serve a fare avanzare il fango lungo la macchina.
L’installazione delle nuove centrifughe ha consentito una riduzione notevole dei quantitativi di fango da smaltire (oltre 2000 t) e del traffico indotto dal movimento dei camion.
Il fango centrifugato viene trasportato con frequenza giornaliera e recuperato in agricoltura.