I liquami provenienti dai Comuni consorziati pervengono al trattamento nell'impianto centrale attraverso tre condotte di collettamento principali disposte lungo la costa: la prima raccoglie i Comuni della zona di levante (Varazze, Celle Ligure, Albisola Superiore, Albissola Marina e Savona), la seconda i Comuni della zona di ponente (Varigotti [fraz. di Finale L.], Noli, Spotorno, Bergeggi, Vado Ligure e Quiliano) e la terza i Comuni del comprensorio finalese (Finale Ligure, Orco Feglino, Vezzi Portio, Rialto e Calice Ligure). Sulle condotte sono disposte 17 stazioni di sollevamento che hanno lo scopo di pompare il liquame quando le pendenze sono sfavorevoli. Si riporta un prospetto relativo alle linee di adduzione (stazioni e condotte consortili).
2.1.1 Stazioni di sollevamento e scarichi di emergenza
Le stazioni realizzano il convogliamento dei liquami provenienti dalle fognature comunali (a gravità o in pressione) e il sollevamento degli stessi all’impianto mediante le tre linee di collettamento principale descritte precedentemente. La rete di collettamento al Depuratore di Savona dispone di 9 stazioni in serie da Varazze (stazione S1) a Savona (stazione S9) sulla condotta di adduzione dai comuni del levante, di 7 stazioni di sollevamento da Varigotti (S16) a Quiliano (S11) sulla condotta di adduzione dai comuni del ponente e di una stazione di sollevamento da Finale Ligure (S17) all'impianto sulla condotta di adduzione che raccoglie il comprensorio finalese. Schematicamente stazioni e condotte possono essere rappresentate come segue:
Ogni stazione è costituita da una vasca di pompaggio dimensionata con un volume sufficiente per ridurre la frequenza degli avviamenti delle pompe, compensando la differenza fra la portata in ingresso e la portata pompata.
Al progredire del pompaggio verso il depuratore le stazioni, che oltre a pompare il liquame della fognatura comunale rilanciano anche quello dei sollevamenti precedenti, hanno capacità via via maggiori. Le stazioni dispongono normalmente di 3 pompe, di cui una costituisce la riserva installata (tranne le stazioni S8 e S9, che hanno 6 pompe ciascuna).
Un misuratore di livello ad ultrasuoni rileva ed invia i dati al sistema di gestione del funzionamento delle pompe. Per ulteriore sicurezza, in parallelo al segnale analogico esiste anche un indicatore di livello a galleggiante, tale da indicare l’alto livello in vasca, restituendo un segnale digitale che indica anch’esso una situazione locale di anomalia.
I segnali analogici e digitali (livello vasca, amperaggi delle pompe, alto livello...) sono trasmessi al sistema di telecontrollo che dialoga con tutte e 17 le stazioni. Il sistema di automazione e telecontrollo delle stazioni di sollevamento dei reflui fognari è costituito da n. 17 RTU (Remote Terminal Unit) installate presso gli impianti S01…S17 e da n. 1 MCU (Master Control Unit) situata presso la sala di controllo del Depuratore di Savona ove è collocato anche il sistema di supervisione generale (SCADA) dell’intera rete di trasporto e trattamento dei reflui fognari.
Ciascuna RTU incorpora un controllore a logica programmabile (PLC) di ultima generazione al quale sono demandate sia la gestione locale delle apparecchiature elettromeccaniche – con possibilità di funzionamento in isola – sia la comunicazione con la MCU.
Le RTU sono inoltre dotate di altrettanti pannelli di controllo touch-screen a colori (HMI) attraverso i quali è possibile visualizzare lo stato dell’impianto locale nonché quello di tutti gli impianti remoti facenti parte della rete. Gli HMI consentono inoltre di governare le apparecchiature elettromeccaniche (pompe, valvole, strumenti) ed effettuarne tutte le impostazioni operative. L’accesso alle interfacce di controllo è protetto da password strutturate su più livelli, in funzione dei diritti di manovra attribuiti agli operatori.
L’accesso al controllo degli impianti è oggi possibile anche in mobilità, utilizzando gli smartphone e/o i tablet di cui sono dotati gli operatori. Attraverso l’APP mobile sono possibili tutte le azioni normalmente effettuabili attraverso gli HMI delle RTU.
Nel nuovo sistema di telecontrollo è stata introdotta la completa gestione energetica degli impianti di sollevamento fognario, rendendo possibile da parte del sistema SCADA l’acquisizione dei consumi energetici totali di ciascuna stazione e finanche della singola pompa. Oltre alla contabilizzazione dell’energia è possibile la rilevazione in tempo reale di tutti i parametri elettrici delle macchine: tensione, corrente, frequenza, potenza attiva e reattiva, fattore di potenza.
La gestione degli allarmi funzionali è stata notevolmente ampliata permettendo al sistema di telecontrollo di acquisire oltre 2000 diverse condizioni di anomalia (una media di 120 variabili per ciascun impianto), utili per la tempestiva attivazione delle procedure di pronto intervento e per l’implementazione di modelli di manutenzione programmata predittiva.
La cronologia degli eventi di allarme è memorizzata localmente all’interno di ciascuna RTU ed ovviamente sul sistema SCADA presso la sala di controllo.
La comunicazione fra le unità costituenti il sistema si appoggia a sistemi di comunicazione cifrata utilizzando le linee VDSL e in backup la comunicazione via radio. Sono in fase di installazione anche apparati IOT a basso consumo di energia utilizzati principalmente per la parte acquedottistica.
L’insieme di queste connessioni costituisce una rete geografica protetta che si estende per buona parte della Provincia di Savona e potrà in futuro essere utilizzata anche per altri servizi appartenenti al ciclo integrato dell’acqua (ad esempio quale backbone per reti di telemisura e telelettura dei contatori dell’acqua).
Il sistema di telecontrollo è espandibile e personalizzabile. In futuro sarà pertanto possibile estendere la rete ad ulteriori impianti attualmente non serviti nonché incrementare il numero di segnali gestiti per singola stazione.
Le stazioni dispongono di una condotta per lo scarico a mare di emergenza, in caso di guasto dei sollevamenti.
Sulle stazioni di sollevamento sono stati installati anche deodorizzatori locali per l’eliminazione di sostanze maleodoranti in ambienti confinati. L’aria da trattare viene convogliata nella sezione di ingresso e filtrata attraverso la stratificazione di granuli (carboni attivi impregnati) posti all’interno della struttura.
Dopo un filtro iniziale per la rimozione dei contaminanti solidi ogni unità prevede in serie 3 diversi strati filtranti (select odoroxidant, odorcarb. Select CP blend), ciascuno finalizzato alla rimozione di una vasta gamma di inquinanti (idrogeno solforato, mercaptani, ammine..).
Si tratta di elementi porosi, generalmente sferici (pellets) che agiscono sugli inquinanti mediante adsorbimento e reazione chimica. I gas sono intrappolati all’interno dei pellets dove l’ossidazione li trasforma in solidi innocui in modo da evitarne il rilascio successivo.
I pellets sono impregnati durante la formazione in modo da distribuire uniformemente l’impregnante (permanganato di potassio ed altre sostanze).
L’aria attraversa quindi un ventilatore centrifugo mentre un filtro in tessuto non tessuto è finalizzato alla rimozione del pulviscolo.