Vengono di seguito riportate alcune note che rappresentano aspetti tipici della gestione.
- L’impianto di Savona è caratterizzato, rispetto ad altri depuratori, sostanzialmente da due necessità:
- la necessità di consistenti sollevamenti (35 chilometri di condotte e 15 stazioni) per conferire i reflui all’impianto centrale; ciò comporta un notevole “decentramento” di macchinari, controlli, personale e un aumento considerevole dei costi di esercizio;
- la necessità di particolari attenzioni gestionali ed impiantistiche per la vicinanza di consistenti insediamenti abitativi e conseguentemente, la necessità di interventi per il contenimento delle emissioni maleodoranti; ciò vale sia per l’impianto centrale che per le stazioni di sollevamento distribuite lungo la costa.
- Dall’ottobre ‘98 sono state realizzate alcune nuove sezioni di impianto e sono state apportate modifiche e miglioramenti:
- dal 10/10/2000 vengono esercite in maniera continuativa l’unità di testa (nuova opera di presa), la deodorizzazione della linea acque, la deodorizzazione della linea fanghi;
- l’attività delle sezioni di deodorizzazione ha evidenziato un considerevole contenimento delle emissioni maleodoranti; viene comunque perseguita la ricerca di miglioramenti gestionali ed impiantistici per ridurre ulteriormente la possibilità di occasionali emissioni moleste;
- l’attività della nuova opera di presa ha radicalmente modificato e migliorato i trattamenti primari esistenti in origine: consente una equalizzazione del refluo in ingresso, attua una efficace sgrigliatura impedendo il ricircolo nell’impianto di materiali solidi, aumenta la quantità del refluo conferibile ai trattamenti successivi annullando di fatto l’intervento del by-pass di impianto;
- dall’ottobre 2000 sono in esercizio i misuratori di portata per le acque in ingresso e in uscita dall’impianto;
- dalla primavera del 1999 è in esercizio il nuovo sistema di telecontrollo delle stazioni di sollevamento, attualmente in fase di modifica per realizzare la chiamata automatica del personale in reperibilità; sono attuati ogni anno interventi di ampliamento e miglioramento per tutte le sezioni di impianto;
- dalla primavera del 2001 è iniziata l’attivazione della protezione catodica delle stazioni di sollevamento e dei tratti in acciaio delle condotte di adduzione all’impianto.
- Come precedentemente riportato, i reflui che confluiscono all’impianto provengono per il 93% da insediamenti civili e per il restante 7% da insediamenti produttivi (dati anno 2002).
Gli insediamenti produttivi che rispettano i limiti parametrali di cui alla tab. 3 dell’allegato 5 al D.Lgs. 152/99 possono scaricare nella rete fognaria, previa autorizzazione da parte del Comune, con il solo obbligo di denunciare al Consorzio, entro il 31 marzo di ogni anno, la qualità e quantità delle acque reflue immesse nell’anno precedente. Qualora le acque provenienti da insediamenti produttivi presentino valori superiori ai limiti sopra citati, il Consorzio può accettare i reflui concedendo deroghe se questi non pregiudicano il processo di trattamento e non compromettono la qualità dello scarico finale; la valutazione sull’accettabilità di tali reflui è basata sull’analisi di processo del ciclo depurativo. La convenzione di utenza è il documento contrattuale che consente, ai sensi dell’art. 33 del D.Lgs. 152/99, l’autorizzazione allo scarico per i parametri in deroga. Le aziende produttive devono espressamente richiedere tali deroghe allegando le opportune certificazioni analitiche.
- Le innovazioni di tipo impiantistico, tecnologico e gestionale attuate nel corso degli ultimi anni dal Consorzio e la continua evoluzione degli aspetti della sicurezza dell’ambiente di lavoro hanno portato a programmare la messa in atto di ulteriori garanzie di affidabilità operativa e funzionale. Si ritiene che tali garanzie si concretizzino nella “implementazione di un Sistema Gestionale Ambientale”, secondo i criteri della norma UNI EN ISO 14001:96 e nell’adesione al Regolamento CE 761/2001 – EMAS.
- L’ARPAL, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure, allo scopo di favorire il diffondersi della cultura della Gestione Ambientale, ha promosso la nascita di progetti mirati all’adozione, da parte di alcune attività di servizi, del nuovo regolamento EMAS, e per raggiungere tale scopo coadiuva l’azienda scelta durante il percorso di Registrazione, garantendo un adeguato supporto informativo e offrendo la possibilità di pubblicare sul proprio sito Internet la Dichiarazione Ambientale. Nell’aprile 2000 l’ARPAL ha comunicato al Consorzio di averlo individuato quale azienda significativa dal punto di vista ambientale per il raggiungimento della registrazione EMAS. Il Consorzio ha comunicato all’ARPAL la propria disponibilità ad intraprendere tale percorso. Dopo la convalida e la registrazione la Dichiarazione sarà consegnata su supporto informatico agli enti afferenti (Comuni, aziende, parti interessate).