Date le basse concentrazioni delle sostanze odorigene (rilevate talvolta prima dall’olfatto che dagli strumenti analitici) e data la molteplicità delle fonti, non è pensabile un meccanismo di controllo strumentale di tali emissioni odorose diffuse, analogo a quello delle acque.
La verifica più significativa quindi è effettuata dal telecontrollo e dal sistema di automazione dei deodorizzatori.
Sono molto utili anche il controllo diretto del personale addetto alla conduzione dell’impianto e le eventuali segnalazioni della popolazione, alla quale è stato richiesto di comunicare al telecontrollo, anche durante la notte, eventuali cattivi odori, per poterne individuare e rimuovere la causa.
Anche se la bassissima concentrazione (per i mercaptani la soglia di percettibilità è di 1: 109) a cui sono avvertibili le sostanze maleodoranti implica che le stesse non possano recare danno alla salute, il disagio obiettivo provato da chi le percepisce costituisce un dato di fatto e ogni sforzo va intrapreso per attenuare questa sorgente di malessere.
Poiché non esiste alcuno strumento analitico in grado di restituire un numero significativo per la quantità di odore, stante la soggettività della sensazione che dipende da una serie di parametri (idrosolubilità, temperatura, tensione di vapore, tempo di percezione ed altri) la misura più affidabile di un odore si basa su metodi che potremmo definire “statistici”.
Data la frequenza delle lamentele, in conseguenza della presenza obiettiva di cattivi odori nei dintorni dell’impianto in certe ore della giornata, era più che giustificato un piano per la massima riduzione degli stessi.
Poiché si parla di un impianto di depurazione, sono molteplici le fonti di cattivo odore da prendere in esame.
Innanzitutto sono state considerate le fonti ad elevata concentrazione di sostanze odorigene, in primo luogo quindi la linea del biogas, dove l’unica fonte significativa era la vecchia torcia per la combustione del biogas in eccesso (sostituita con un impianto che alla temperatura di 1000° C realizza la termodistruzione delle sostanze causa di cattivi odori).
Successivamente si è presa in considerazione la linea fanghi, ove sono presenti fonti che hanno ancora elevate concentrazioni di inquinanti con volumi significativi.
La linea fanghi è oggetto di deodorizzazione chimica con lavatore a tre stadi ed eventuale finitura attraverso biofiltro; nei locali dove esiste la possibilità di accesso da parte del personale sono stati previsti 6 ricambi orari (portata oraria dei ventilatori corrispondente a 6 volte i volumi dei locali).
Cronologicamente l’ultimo intervento ha riguardato la linea acque; l’intervento di deodorizzazione ha comportato la realizzazione di un impianto con lavatore verticale a doppio stadio per una portata pari a circa 66 000 m3/h.
Un paragrafo a parte deve essere dedicato alle stazioni di sollevamento, su cui si è praticata la sigillatura totale delle fonti.
DEODORIZZATORE LINEA FANGHI
Il lavatore è stato realizzato in polietilene rinforzato con fibra di vetro (come i serbatoi dei reagenti) mentre l’aria viene aspirata dai locali attraverso collettori in acciaio inossidabile, dimensionati per una velocità inferiore a 6 metri al secondo, ottenuta per effetto del lavoro prodotto da un ventilatore avente una portata di 7500 m3/h, che compensa le perdite di carico ed inoltre mantiene in leggera depressione i locali (eventualmente è l’aria esterna che viene aspirata nel circuito).
Dato che il ventilatore è posto nella sezione terminale (immediatamente a monte del biofiltro) tutto il circuito opera a pressione inferiore a quella atmosferica eliminando il pericolo di fughe gassose.
L’aria dei locali raggiunge il lavatore, che effettua un trattamento chimico a 3 stadi.
L’aria maleodorante viene trattata nei tre stadi con soda caustica e ipoclorito di sodio (presenti nella soluzione di ricircolo) per ossidare, in ambiente basico, le sostanze odorigene.
Per il mantenimento delle caratteristiche di processo 6 pompe (una per stadio più la riserva installata) consentono il ricircolo della soluzione di lavaggio.
Il biofiltro (attualmente non attivo), infine, può realizzare un trattamento di finitura essendo posto in serie al lavatore; è costituito da una struttura portante in acciaio inossidabile con biomassa di riempimento (torba ed erica).
DEODORIZZATORE LINEA ACQUE
A servizio di alcune sezioni della linea acque (grigliatura, dissabbiatura, decantazione primaria) e della sezione di filtrazione meccanica e del nuovo impianto trattamento reflui, è stato realizzato un nuovo deodorizzatore, per una portata di circa 66 000 m3/h di aria da trattare.
Una serie di ventilatori aspira l’aria maleodorante attraverso collettori in acciaio inossidabile che partono da tutte le vasche oggetto di trattamento e convergono in un serbatoio pure metallico; da questa struttura l’aeriforme maleodorante viene soffiato in pressione attraverso due grosse torri di lavaggio chiamate lavatori (scrubber).
Negli scrubber, alti serbatoi cilindrici del diametro di oltre 4 metri ciascuno, l’impianto effettua il lavaggio chimico delle sostanze odorigene che preliminarmente vengono assorbite dalla soluzione di lavaggio all’interno delle torri e quindi vengono neutralizzate chimicamente.
Nel primo stadio vengono captate le sostanze acide mediante l’utilizzo di una soluzione di acqua e soda caustica; nel secondo stadio, in ambiente alcalino (soluzione di acqua, soda caustica e ipoclorito), vengono ossidate le sostanze odorigene.
Il liquido di lavaggio viene ricircolato in continuazione nei due stadi mediante pompe centrifughe che lo aspirano alla base degli scrubber e lo sollevano fino alle rampe di ugelli in testa alla torri, per poi farlo percolare attraverso il materiale di riempimento, realizzando un film liquido di piccolo spessore e grande superficie. Il reintegro automatico, con acqua depurata, avviene mediante elettrovalvole, in base ai parametri di processo (redox, pH) ed all’esperienza, con temporizzazioni predefinite.
L’avviamento e la conseguente messa a punto dell’impianto sono iniziati a gennaio 2000.
Nei mesi di luglio ed agosto 2000 è stata effettuata una campagna di valutazioni analitiche sulla qualità dell’aria a monte ed a valle dell’impianto di deodorizzazione della linea acque.
Sono stati presi in considerazione i parametri significativi dal punto di vista dell’impatto olfattivo: acido solfidrico (mercaptani come acido solfidrico), ammoniaca, ammine ed aldeidi.
I risultati della campagna analitica sono stati confortanti dal punto di vista dell’efficienza di abbattimento di tali sostanze odorigene.
Si riportano di seguito due tabelle riepilogative dei valori rilevati a monte ed a valle dell’impianto di deodorizzazione:
A MONTE |
Unità di misura |
Acido solfidrico Mercaptani |
Ammoniaca |
Ammine |
Aldeidi |
Valore minimo |
mg/Nm3 |
2,23 |
0,200 |
< 0,01 |
< 0,004 |
ppm |
1,47 |
0,264 |
|||
Valore massimo |
mg/Nm3 |
27,70 |
0,520 |
< 0,01 |
< 0,03 |
ppm |
18,26 |
0,686 |
0,02 |
A VALLE |
Unità di misura |
Acido solfidrico Mercaptani |
Ammoniaca |
Ammine |
Aldeidi |
Valore minimo |
mg/Nm3 |
0,08 |
0,008 |
< 0,01 |
< 0,004 |
ppm |
0,05 |
0,011 |
|||
Valore massimo |
mg/Nm3 |
0,63 |
0,026 |
< 0,01 |
< 0,004 |
ppm |
0,42 |
0,034 |
ppm = parti per milione