Emergenze

In caso di rottura di tubazioni, il Consorzio avvia una procedura di intervento di urgenza, che prevede l’attivazione di un Servizio di reperibilità con personale del Consorzio e di una ditta convenzionata (intervento entro un’ora dalla chiamata come da capitolato), l’avviso a tutti gli Enti che possono essere interessati dalle operazioni di scavo (ad esempio Comune, ENEL, Telecom, Azienda gas, Acquedotti), l’intervento dell’autospurgo se necessario ed altro.

In genere il ripristino delle condizioni di normalità avviene nei più brevi tempi tecnici operando anche di notte ed in giornate festive se il disservizio si verifica nel periodo estivo: pertanto gli impatti sull’ambiente sono da considerarsi estremamente limitati.

Ancora più breve è il ripristino del funzionamento in caso di disservizio di una stazione di sollevamento; esso può essere dovuto ad un guasto delle opere elettromeccaniche o dell’automazione, nel qual caso il personale reperibile, avvisato dal telecontrollo, ripristina rapidamente il funzionamento normale. 

Gli scarichi di emergenza delle stazioni devono, di norma, essere in grado di smaltire le acque fognarie a gravità (e quindi con sicurezza passiva cioè automaticamente); ciò presuppone che diametro, lunghezza e profondità di scarico siano compatibili con le portate entranti.

E’ quindi indispensabile disporre, per ogni stazione, di una tubazione di troppo pieno con caratteristiche tali da consentire comunque l’immissione in mare delle acque con il solo ausilio della forza di gravità.

Lo scarico di emergenza può essere effettuato anche da una piccola stazione di spinta, che realizza il sollevamento preliminare dei reflui immessi nella stazione consortile; ciò vale soprattutto come ausilio in occasione di fermate programmate.

Le tubazioni di scarico, in virtù delle loro caratteristiche, devono garantire comunque il recapito a sufficiente distanza dalla costa e profondità (Legge regionale 43/95).

Come già detto in precedenza gli scarichi sono di proprietà dei Comuni, che si occupano degli adeguamenti e delle sostituzioni; il Consorzio può intervenire in maniera limitata su questo aspetto ambientale, anche se nel 1999 ha commissionato uno Studio conoscitivo sulle condotte sottomarine consegnato a tutti i 10 Comuni per promuovere la realizzazione di scarichi efficienti.

L’ultimo scenario di emergenza configurabile riguarda lo scarico a mare, mediante scarichi di emergenza delle stazioni di sollevamento, di portate eccedenti le capacità dell’impianto, dovuto fondamentalmente al fatto che le fognature dei Comuni aderenti al Consorzio sono anche di tipo misto, anziché raccogliere esclusivamente acque nere. Pertanto, in questi casi, in occasione di precipitazioni meteoriche intense o prolungate nel tempo, si assiste ad afflussi, verso le stazioni di sollevamento, di portate anche superiori a quelle che possono essere trasferite al Depuratore. In questi casi una parte della portata defluisce attraverso la condotta sottomarina.

Il Consorzio da parte sua ha aumentato per quanto possibile la portata massima pompabile all’impianto, incrementando la potenzialità ricettiva dell’impianto centrale e delle 2 stazioni di testa della linea di adduzione (S9 ed S11).